Come diventare Palombaro della Marina Militare: la guida completa

Come diventare Palombaro Marina Militare

Vuoi sapere come diventare Palombaro della Marina Militare? In questo articolo ti spieghiamo come entrare nel reparto Palombari di questa prestigiosa Forza Armata.

Una delle forze specialistiche della Marina Militare che maggiormente sembra attirare l’interesse dei lettori è quella dei Palombari. In questo post perciò troverai tutte le informazioni utili per capire come diventare Palombaro Marina Militare e, di conseguenza, come entrare nel reparto Palombari di questa Forza Armata.


INDICE
– Funzioni e compiti del reparto Palombari della Marina Militare
– Reparto Palombari: la storia
– Come diventare Palombaro della Marina Militare
– Come diventare Palombaro della Marina Militare: iter formativo
– Palombaro Marina Militare: le specializzazioni


Funzioni e compiti del reparto Palombari della Marina Militare

Prima di vedere nello specifico come diventare Palombaro della Marina Militare, facciamo una breve panoramica su questa forza specialistica della Marina e capire quali sono i compiti e le funzioni attribuite ai Palombari.

I Palombari della Marina Militare sono il punto di riferimento italiano per la dottrina e le attrezzature in campo di immersioni. Essi, assieme ai Sommozzatori, fanno parte del Gruppo operativo subacquei (GOS), una forza specialistica della Marina Militare deputata alla conduzione di operazioni subacquee complesse e alla bonifica dalle mine e da ordigni inesplosi trovati in mare. I Palombari Marina Militare entrano in scena anche in caso di interventi tecnici a quote profonde e di soccorso e supporto tecnico agli equipaggi delle unità sottomarine. Il reparto Palombari è schierato inoltre a tutela sia dei beni archeologici subacquei, che della popolazione civile in caso di necessità.

Le missioni assegnate dalla Marina Militare al reparto Palombari sono le seguenti:

  • condurre qualsiasi genere di intervento subacqueo, anche in alto fondale (fino a profondità superiori ai 1.000 m);
  • soccorrere gli equipaggi dei sommergibili in difficoltà mediante le apparecchiature subacquee di Nave Anteo ed un nucleo operativo chiamato S.P.A.G. (Submarine Parachute Assistance Group);
  • effettuare la bonifica subacquea di qualsiasi ordigno esplosivo, convenzionale od improvvisato E.O.D./I.E.D.D. (Explosive Ordnance Disposal/Improvised Explosive Device Disposal)

Vari sono gli incarichi che possono essere affidate al personale facente parte del reparto Palombari. Tra i più prestigiosi, quello di prestare servizio su Nave ANTEO, Unità Navale speciale alle dipendenze di Comsubin, dotata delle più moderne e complesse apparecchiature per il supporto alle immersioni profonde ed il soccorso ai sommergibili Marina Militare in avaria. O ancora di essere impiegati a bordo delle Unità di Contromisure Mine (cacciamine) ove i Palombari garantiscono il servizio di neutralizzazione degli ordigni esplosivi. Oppure in uno dei sei Nuclei S.D.A.I. (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi) distribuiti sul territorio nazionale nelle sedi di La Spezia, Taranto, Augusta, Cagliari, Ancona e La Maddalena.

Reparto Palombari: la storia

La prima scuola palombari nacque a Genova il 24 luglio 1849. È invece nel novembre 1910 che avvenne il trasferimento alla base del Varignano, sita in località Le Grazie (La Spezia): sede del G.O.S. ancora oggi.

Il primo recupero della storia in bassofondale di una corazzata si registrò nel 1921. In questo contesto fu l’ufficiale del Genio Navale, Armando Andri, a far riemergere dal mare di Taranto il “Leonardo Da Vinci” dal peso di oltre 22 tonnellate. La “Prima Formazione della Categoria Palombari” vide la luce con la Legge del 15 Giugno 1933, nell’ambito dell’Ordinamento del Corpo Reale degli Equipaggi Marittimi (CREM).

L’attuale assetto organizzativo prese poi forma nel 1960 con la definitiva creazione del “Comando Raggruppamento subacquei ed incursori ‘Teseo Tesei’“. Ovvero il COMSUBIN di cui fa parte anche il G.O.I. Marina Militare.


Come diventare Palombaro della Marina Militare

Dopo aver visto quali sono i compiti e le funzioni dei Palombari, vediamo come diventare Palombaro Marina Militare, ovvero come entrare nel reparto Palombari. Per fare ciò partiremo dal ruolo più basso nella scala gerarchica di questa Forza Armata: i VFI.

I giovani che intendono arruolarsi nella Marina Militare come VFI devono partecipare al Concorso VFI Marina. Questo previo possesso di determinati requisiti che trovate nella Scheda Requisiti Concorso VFI Marina. Superate con successo tutte le prove previste nell’iter concorsuale (Prove Fisiche e Accertamenti Sanitari, Psico-attitudinali), i candidati che si sono classificati nei posti utili della graduatoria, vengono dichiarati vincitori del Concorso e vengono arruolati come Volontari in Ferma Iniziale. Dopo aver fatto esplicita richiesta per entrare nel reparto Palombari, si può iniziare con il primo step. Questo consiste in una fase selettiva iniziale della durata di una settimana. In questo contesto, i candidati devono sottoporsi a una serie di test fisici. Questi comprendono la prova funzionale di immersione (prova di compensazione in camera iperbarica, test con sbarramento) e altri esami fisici di acquaticità. Tra queste prove ci sono l’apnea di un minuto e la respirazione da un erogatore senza mascherino.

I candidati che supereranno la fase selettiva ed i test di acquaticità potranno iniziare il Corso Ordinario Palombari che prevede un denso programma di attività, pratiche e teoriche, che esamineremo più avanti.

Chi presta già servizio nella Marina Militare, come VFP4 e non abbia superato il terzo anno di ferma ed il trentesimo anno di età, Ruolo Truppa in servizio permanente, Sergente, Maresciallo o Ufficiale, potrà fare direttamente domanda per diventare Palombaro Marina Militare ed entrare nel reparto Palombari.

Il personale della Marina Militare che fa domanda per entrare nel reparto Palombari deve frequentare un corso di addestramento della durata di un anno circa, diviso in quattro fasi. In questi step l’allievo viene addestrato progressivamente all’impiego di diverse tipologie di autorespiratori e all’esecuzione di lavori subacquei sia di giorno che di notte.


Come diventare Palombaro della Marina Militare: iter formativo

Solo i candidati che superano la fase selettiva ed i test di acquaticità possono iniziare il Corso Ordinario Palombari che prevede un denso programma di attività, pratiche e teoriche, suddiviso nelle seguenti fasi:

  • Prima fase – Gli allievi partecipano ad un intenso programma di allenamento fisico mattinale, seguito dall’attività in acqua con l’Autorespiratore ad Aria finalizzata all’esecuzione di semplici lavori sul fondo e sullo scafo delle navi fino alla profondità di 15 metri. L’attività subacquea diurna e notturna molto intensa serve all’allievo per aumentare la confidenza con l’ambiente marino. Tale fase rappresenta un momento formativo fondamentale per la preparazione fisica necessaria al proseguo del corso successivamente molto più impegnativo.
  • Seconda fase – L’allievo impiega una vastissima gamma di apparecchiature per l’immersione che spaziano dagli autorespiratori a miscela NITROX (rebreather), agli autorespiratori ad ossigeno puro passando attraverso i complessi e impegnativi sistemi di immersione per lavori subacquei pesanti o per attività in ambienti inquinati, quali l’Apparato Normale e l’Apparecchiatura Subacquea Alimentata dalla Superficie. L’allievo prende dimestichezza con un’ampia gamma di lavori subacquei tra i quali l’imbrago e il recupero con palloni di sollevamento di scafi affondati, saldatura e taglio subacquei con sistemi industriali, ricerca sul fondo con sonar portatili e metal detector. Gli istruttori modulano gradualmente l’attività fino a far raggiungere a tutti la massima espressione operativa dell’attrezzatura sia di giorno che di notte.
  • Terza fase – Porta l’allievo ad impiegare gli autorespiratori utilizzati nelle precedenti fasi, fino al limite delle quote operative degli stessi. Al termine della fase l’allievo sa impiegare tutte le apparecchiature per l’immersione ad aria fino a 60 metri, i rebreather NITROX fino a 54 metri ed eseguire lavori subacquei complessi.
  • Quarta fase – L’allievo impara ad impiegare una vasta gamma di esplosivi sia a terra che a mare, strumento di lavoro del palombaro necessari per svolgere il lavoro di “artificiere subacqueo” nelle operazioni di neutralizzazione di ordigni esplosivi, inoltre consegue l’abilitazione alla condotta delle imbarcazioni entro le 12 miglia dalla costa.


Palombaro Marina Militare: le specializzazioni

A fine corso gli allievi devono sostenere degli esami teorici. Coloro che superano gli esami finali vengono inseriti a pieno titolo nel Reparto dei Palombari della Marina Militare. Attraverso le varie fasi del Corso, i neo Palombari acquisiscono:

  • Brevetto militare da Palombaro;
  • Brevetto militare da Sommozzatore;
  • Abilitazione Tecnico di Manovra di Impianti Iperbarici;
  • Abilitazione EOD-Sub (artificiere subacqueo);
  • Abilitazione alle immersioni sotto le Unità Navali ed all’interno di locali allagati.

Atto finale del corso è la tradizionale Cerimonia di Brevettamento durante la quale viene consentito ai frequentatori di indossare il Basco Blu, copricapo che contraddistingue i Palombari della Marina Militare. I neo brevettati transitano quindi al Gruppo Operativo Subacquei per svolgere una fase integrativa della durata di 3 mesi, che permette di consolidare ed affinare la loro formazione.

Una volta acquisita la giusta preparazione ed esperienza professionale, i Palombari possono frequentare corsi in Italia e all’Estero per acquisire nuovi brevetti, abilitazioni e specializzazioni, come:

  • il pilotaggio di batiscafi;
  • l’ impiego di autorespiratori (rebreather) per immersioni fino a 80 mt.;
  • l’abilitazione alle immersioni in saturazione con fino alla profondità di 250 mt;
  • l’abilitazione da Paracadutista militare;
  • acquisire capacità sempre più spinte nell’impiego degli esplosivi al fine di neutralizzare qualsiasi ordigno inesploso venga rinvenuto.
Cosa fa il Palombaro Marina Militare?
I Palombari della Marina Militare sono il punto di riferimento italiano per la dottrina e le attrezzature in campo di immersioni. Essi, assieme ai Sommozzatori, fanno parte del Gruppo operativo subacquei (GOS), una forza specialistica della Marina Militare deputata alla conduzione di operazioni subacquee complesse e alla bonifica dalle mine e da ordigni inesplosi trovati in mare. I Palombari Marina Militare entrano in scena anche in caso di interventi tecnici a quote profonde e di soccorso e supporto tecnico agli equipaggi delle unità sottomarine. Il reparto Palombari è schierato inoltre a tutela sia dei beni archeologici subacquei, che della popolazione civile in caso di necessità.

 

Le missioni assegnate dalla Marina Militare al reparto Palombari sono le seguenti:

  • condurre qualsiasi genere di intervento subacqueo, anche in alto fondale (fino a profondità superiori ai 1.000 m);
  • soccorrere gli equipaggi dei sommergibili in difficoltà mediante le apparecchiature subacquee di Nave Anteo ed un nucleo operativo chiamato S.P.A.G. (Submarine Parachute Assistance Group);
  • effettuare la bonifica subacquea di qualsiasi ordigno esplosivo, convenzionale od improvvisato E.O.D./I.E.D.D. (Explosive Ordnance Disposal/Improvised Explosive Device Disposal)
Come diventare Palombaro Marina Militare?
Una volta entrato in Marina Militare come Volontari in Ferma Iniziale (VFI) si deve inoltrare esplicita richiesta per entrare nel reparto Palombari. Solo a questo punto si può iniziare con il primo step, comune anche a Marescialli e Ufficiali. Questo consiste in una fase selettiva iniziale della durata di una settimana. In questo contesto, i candidati devono sottoporsi a una serie di test fisici. Questi comprendono la prova funzionale di immersione (prova di compensazione in camera iperbarica, test con sbarramento) e altri esami fisici di acquaticità. Tra queste prove ci sono l’apnea di un minuto e la respirazione da un erogatore senza mascherino.
 
Solo i candidati che superano la fase selettiva ed i test di acquaticità possono iniziare il Corso Ordinario Palombari che prevede un denso programma di attività, pratiche e teoriche, suddiviso nelle seguenti fasi:

 

  • Prima fase – Gli allievi partecipano ad un intenso programma di allenamento fisico mattinale, seguito dall’attività in acqua con l’Autorespiratore ad Aria finalizzata all’esecuzione di semplici lavori sul fondo e sullo scafo delle navi fino alla profondità di 15 metri. L’attività subacquea diurna e notturna molto intensa serve all’allievo per aumentare la confidenza con l’ambiente marino. Tale fase rappresenta un momento formativo fondamentale per la preparazione fisica necessaria al proseguo del corso successivamente molto più impegnativo.
  • Seconda fase – L’allievo impiega una vastissima gamma di apparecchiature per l’immersione che spaziano dagli autorespiratori a miscela NITROX (rebreather), agli autorespiratori ad ossigeno puro passando attraverso i complessi e impegnativi sistemi di immersione per lavori subacquei pesanti o per attività in ambienti inquinati, quali l’Apparato Normale e l’Apparecchiatura Subacquea Alimentata dalla Superficie. L’allievo prende dimestichezza con un’ampia gamma di lavori subacquei tra i quali l’imbrago e il recupero con palloni di sollevamento di scafi affondati, saldatura e taglio subacquei con sistemi industriali, ricerca sul fondo con sonar portatili e metal detector. Gli istruttori modulano gradualmente l’attività fino a far raggiungere a tutti la massima espressione operativa dell’attrezzatura sia di giorno che di notte.
  • Terza fase – Porta l’allievo ad impiegare gli autorespiratori utilizzati nelle precedenti fasi, fino al limite delle quote operative degli stessi. Al termine della fase l’allievo sa impiegare tutte le apparecchiature per l’immersione ad aria fino a 60 metri, i rebreather NITROX fino a 54 metri ed eseguire lavori subacquei complessi.
  • Quarta fase – L’allievo impara ad impiegare una vasta gamma di esplosivi sia a terra che a mare, strumento di lavoro del palombaro necessari per svolgere il lavoro di “artificiere subacqueo” nelle operazioni di neutralizzazione di ordigni esplosivi, inoltre consegue l’abilitazione alla condotta delle imbarcazioni entro le 12 miglia dalla costa.
Per ricevere maggiori info, contattaci subito, un incaricato della Nissolino Corsi ti risponderà il prima possibile.

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