Nocchiere Marina Miliare: compiti e funzioni a bordo

nocchiere

Il Nocchiere è il marinaio per eccellenza a bordo delle navi della Marina Militare: storia e tradizione del reparto

Il Nocchiere è una figura fondamentale all’interno della Marina Militare. Cruciali sulle navi da guerra e ancor più importanti a bordo delle grandi navi a vela, i nocchieri sono i marinai per eccellenza. I loro compiti si svolgono infatti per la maggior parte del tempo in mezzo al mare. Tuttavia il Nocchiere Marina Militare può essere impiegato anche a terra. Ecco tutte le curiosità e i compiti che svolgono questi membri del “reparto marinaresco”.


INDICE
– I compiti dei Nocchieri Marina Militare
– Storia e tradizione: dagli antichi greci alle Repubbliche Marinare
– Come diventare Nocchiere Marina Militare


I compiti dei Nocchieri Marina Militare

Il Nocchiere Marina, come anticipato, svolge una buona parte del suo servizio a bordo, dove fa parte del “reparto marinaresco”. Questa figura ricopre un ruolo di rilievo nelle navi moderne, ma la sua presenza si rende indispensabile quando si tratta di manovrare navi a propulsione tradizionale. Stiamo parlando delle navi scuola come la Amerigo Vespucci, dotate di un complesso sistema di vele e alberi, per le quali si richiede la massima competenza.

Il Nocchiere Marina Militare sovrintende quindi le operazioni al timone, quelle riguardanti il salpare dell’àncora. Ma non solo, perché il “padrone della nave” si occupa anche delle manovre dei paranchi, degli armamenti delle motobarche e della manutenzione dell’opera morta della nave (scafo e sovrastrutture). In determinate occasioni i Nocchieri vengono impiegati anche a terra, come istruttori specializzati oppure come membri di staff allargati ad altre professionalità.

Arrivati a questo punto, si deve distinguere tra “Nocchiere” e “Nocchiere di Porto”. Quest’ultimo, come suggerisce il nome stesso, resta per la maggior parte del tempo sulla terraferma. In questo contesto, il Nocchiere di porto deve vigilare sull’ormeggio e sull’ancoraggio delle navi, nonché sull’accensione dei fuochi e terra e a bordo delle navi in porto. È un suo compito, inoltre, la conservazione delle opere portuali, l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri, delle merci e delle zavorre. Questo tipo di Nocchiere supervisiona inoltre l’occupazione di moli, pontili, calate e spiagge, lo svolgimento delle operazioni di pesca e il servizio di sanità marittima.


Storia e tradizione: dagli antichi greci alle Repubbliche Marinare

Il termine “Nocchiere” deriva dal greco antico “naúkleros” (“Naus”, “nave” più “kléros” “proprietà”), poi traslato in latino come “nauclērus”, che significa ossia “padrone della nave”. La storia dei Nocchieri della Marina Militare deriva dunque da una grande tradizione che risale all’antica Grecia. Dalle mitiche avventure di Odisseo narrate da Omero alle colonie nell’Italia meridionale: gli antichi greci solcavano il Mediterraneo diffondendo civiltà e democrazia. Oltre che per il commercio, i greci utilizzavano le proprie navi anche come strumento bellico. Basti pensare alle triremi, imbarcazioni che sfruttavano tre file di rematori.

Con i romani, la guerra marittima acquisì una nuova dimensione. La Prima Guerra Punica (264 a.C. – 241 a.C.) vide infatti Roma scontrarsi con Cartagine per la conquista della Sicilia. Precedentemente a questo scontro, il Senato non aveva a disposizione né una Marina né la tecnologia militare per fronteggiare il nemico. Perciò gli antichi romani impiegavano in combattimento le triremi cartaginesi requisite, ma con un importante modifica: il corvo. Tramite agganciamento della nave nemica, questo strumento permetteva di creare un ponte mobile e di spostare lo scontro su “terra”. In quest’ottica il nauclērus aveva il cruciale compito di manovrare la propria nave per consentire l’impiego del corvo.

La parola Nocchiere è stata impiegata anche da Dante Alighieri per ben due volte nella Divina Commedia. In particolare, nella cantica dell’Inferno (Canto III) quando si riferisce a Caronte come il “nocchier de la livida palude”. Nel Purgatorio (Canto VI), invece, il Sommo Poeta lancia un’invettiva contro l’Italia del tempo: “nave senza nocchiero in gran tempesta”. Con l’avvento delle Repubbliche Marinare il Nocchiere continuò a rivestire un ruolo cruciale. Secondo uno studio condotto dallo storico e senatore del Regno d’Italia, Camillo Manfroni, questa figura aveva anche diritto a una paga fissa di circa tre iperperi e un quarto. Questa cifra fu stabilita dalla Repubblica di Genova nel Trattato di Ninfeo (1261).


Come diventare Nocchiere Marina Militare

È possibile diventare Nocchiere Marina Militare sia in qualità di VFI che da Maresciallo. Nel primo caso, i Volontari in Ferma Iniziale, al termine della ferma annuale, possono partecipare al concorso per Volontari in Ferma Prefissata di quattro anni (VFP4) e successivamente a quello per il passaggio in servizio permanente nel ruolo truppa. Ogni progresso nella carriera sarà accompagnato da un progressivo perfezionamento dell’addestramento, che avviene per la durata di un mese presso la Scuola Sottufficiali di Taranto. Per controllare se possiedi le carte giuste per iniziare la tua carriera da Nocchiere, consigliamo la lettura nella nostra Scheda Requisiti e del nostro articolo “Come diventare VFI Marina Militare”.

È possibile accedere a questa carriera anche dalla vita civile partecipando al concorso ordinario Marescialli, aperto ai giovani diplomati fino a 26 anni. I vincitori frequentano un corso triennale presso la Scuola Marescialli di Taranto e conseguono una laurea di primo livello presso l’Università di Bari. Lo sviluppo di carriera prevede l’avanzamento per anzianità fino al grado apicale dei Sottufficiali (primo luogotenente), e la possibilità di partecipare, fino a 45 anni, al concorso per Ufficiali dei Ruoli Speciali. Se vuoi verificare la tua compatibilità con questo ruolo, suggeriamo la visione della nostra Scheda Requisiti e della nostra guida “Come diventare maresciallo Marina Militare”.

Per iniziare la tua avventura da Nocchiere, è necessario cominciare quanto prima la tua preparazione. Ecco perché Nissolino Corsi, con il suo metodo collaudato in oltre trent’anni di esperienza, rappresenta la soluzione giusta per te.

Cosa fa il Nocchiere?
Il Nocchiere Marina svolge una buona parte del suo servizio a bordo, dove fa parte del “reparto marinaresco”. Questa figura ricopre un ruolo di rilievo nelle navi moderne, ma la sua presenza si rende indispensabile quando si tratta di manovrare navi a propulsione tradizionale. Stiamo parlando delle navi scuola come la Amerigo Vespucci, dotate di un complesso sistema di vele e alberi, per le quali si richiede la massima competenza.

 
Il Nocchiere Marina Militare sovrintende quindi le operazioni al timone, quelle riguardanti il salpare dell’àncora. Ma non solo, perché il “padrone della nave” si occupa anche delle manovre dei paranchi, degli armamenti delle motobarche e della manutenzione dell’opera morta della nave (scafo e sovrastrutture). In determinate occasioni i Nocchieri vengono impiegati anche a terra, come istruttori specializzati oppure come membri di staff allargati ad altre professionalità.

Che differenza c’è tra Nocchiere e Nocchiere di Porto?
Tra “Nocchiere” e “Nocchiere di Porto” corre una differenza sostanziale. Quest’ultimo, come suggerisce il nome stesso, resta infatti per la maggior parte del tempo sulla terraferma. In questo contesto, il Nocchiere di porto deve vigilare sull’ormeggio e sull’ancoraggio delle navi, nonché sull’accensione dei fuochi e terra e a bordo delle navi in porto. È un suo compito, inoltre, la conservazione delle opere portuali, l’imbarco e lo sbarco dei passeggeri, delle merci e delle zavorre. Questo tipo di Nocchiere supervisiona inoltre l’occupazione di moli, pontili, calate e spiagge, lo svolgimento delle operazioni di pesca e il servizio di sanità marittima.
Come diventare Nocchiere Marina Militare?
È possibile diventare Nocchiere Marina Militare sia in qualità di VFI che da Maresciallo. Nel primo caso, i Volontari in Ferma Iniziale, al termine della ferma annuale, possono partecipare al concorso per Volontari in Ferma Prefissata di quattro anni (VFP4) e successivamente a quello per il passaggio in servizio permanente nel ruolo truppa. Ogni progresso nella carriera sarà accompagnato da un progressivo perfezionamento dell’addestramento, che avviene per la durata di un mese presso la Scuola Sottufficiali di Taranto. Per controllare se possiedi le carte giuste per iniziare la tua carriera da Nocchiere, consigliamo la lettura nella nostra Scheda Requisiti e del nostro articolo “Come diventare VFI Marina Militare”.
 
È possibile accedere a questa carriera anche dalla vita civile partecipando al concorso ordinario Marescialli, aperto ai giovani diplomati fino a 26 anni. I vincitori frequentano un corso triennale presso la Scuola Marescialli di Taranto e conseguono una laurea di primo livello presso l’Università di Bari. Lo sviluppo di carriera prevede l’avanzamento per anzianità fino al grado apicale dei Sottufficiali (primo luogotenente), e la possibilità di partecipare, fino a 45 anni, al concorso per Ufficiali dei Ruoli Speciali. Se vuoi verificare la tua compatibilità con questo ruolo, suggeriamo la visione della nostra Scheda Requisiti e della nostra guida “Come diventare maresciallo Marina Militare”.
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